Latte scaduto? Cosa fare…

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«Il latte», illustra Vania Patrone, «è un alimento particolarmente delicato in quanto di origine animale: presenta sempre una carica microbica, talvolta anche dai livelli piuttosto elevati, che dipende dalle condizioni igieniche della vacca, della mungitura e del trasporto».
- Per quello fresco pastorizzato è prevista una scadenza a sei giorni, ma Patrizia Laurenti concede una proroga massima «di uno o due giorni. Da scaduto non diventa velenoso, ma è acido, quindi sgradevole. Siccome è anche portatore di flora microbica non fisiologica, può provocare mal di pancia o dismicrobismo intestinale (vomito e diarrea)».
Se la bevanda ha, invece, subito un trattamento termico più incisivo, come lo UHT (Ultra High Temperature), la contaminazione microbica è ridotta drasticamente e si ha allora un Tmc di 90 giorni, dopo il quale può ancora essere consumato per sei mesi
(fonte: Manuale per corrette prassi operative per le organizzazioni caritative della Caritas Italiana e della Fondazione Banco Alimentare).
Fonte: estratto da un bel servizio di Marco Ronchetto su Ok Salute e Benessere, maggio 2019